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Le Origini di Cittanova

... il bando del 12 agosto 1618 e ancora prima.

Cittanova e i Grimaldi

Le origini della nostra cittadina, quindi, ufficialmente risalgono ad un piccolo casale, Curtuladi o Cortuladi, già esistente in una contrada (Contrada Strappuni) ubicata nei pressi del cimitero di Radicena (attuale Taurianova), che alla fine del 1500, a causa delle tante pestilenze nella piana di Terranova, aveva subito uno spopolamento.
Già nel 1586 il vescovo diocesano Marco Aurelio del Tufo, durante una visita pastorale, aveva potuto constatare come in quella comunità non si amministravano sacramenti poichè il casale di Curtuladi (o Cortuladi) era stato abbandonato dagli abitanti superstiti dopo gli eventi calamitosi.

Girolamo Grimaldi OlivaGirolamo Oliva Grimaldi
Principe di Gerace

L’artefice è Girolamo Oliva Grimaldi, della famiglia dei Grimaldi. Una grande famiglia, di Genova, che entrò a far parte dell’Albergo dei Grimaldi assumendone il cognome (usato in sostituzione del proprio) e le armi; scesa in Calabria in cerca di un titolo nobiliare che desse lustro alla famiglia e li introducesse alla Corte del Regno di Napoli, a quei tempi seconda solo a quella di Parigi.

Don Girolamo Oliva Grimaldi (Genova, 1586 † 1657), 3° Duca di Terranova, nel 1609 fu il 1° principe di Gerace e nel 1654 il 1° marchese di Gioia; sposò il 29 Maggio 1607 Benedetta Pinelli († Napoli, parr. S. Giorgio dei Genovesi, 07 agosto 1654) di Cassellino (†1606) e Bettina Piccamiglio, erede dei Piccamiglio.

Oltre all’ambizione di possedere un titolo nobiliare i Grimaldi ambivano anche allo sfruttamento dei terreni per la produzione agricola e, ancor più, il commercio delle sete. A differenza del ramo Grimaldi dedito ai traffici, ai commerci e alle finanze, questi si occupavano esclusivamente di agricoltura e di produzione agricola. A quell’epoca il vasto territorio di Terranova, nessun casale escluso, era ricco di queste materie prime.
Girolamo Grimaldi, con l'assenso del re Filippo III edificò con il bando del 12 agosto 1618, emesso da Terranova, presso il notaio Marziano de Maria dal Giudice delle Seconde Cause Fabio Saija, ciò che nel bando veniva denominato il "Nuovo Casal di Curtuladi".
A Girolamo Grimaldi si deve l'intuizione di popolare la parte collinare posta a nord-est del Ducato. Un luogo che poteva diventare, come in effetti divenne, il punto di transito e di riferimento dei commerci e delle comunicazioni tra Gerace e il resto del territorio ad ovest-nord-ovest, sulla direttrice più breve per Gioja e Monteleone (l’attuale Vibo Valentia), e per convogliare verso lo Jonio i manufatti da scambiare con oli e sete. Da qui l'interesse più che a realizzare un nuovo casale, come deliberato dal Regio Assenso, ad accrescere il casale già esistente in quel luogo strategico dal punto di vista degli scambi commerciali. Un luogo dove già da tempo era presente un fondaco, un sito dove si depositavano mercanzie e contemporaneaemte luogo ove si radunavano mercanti.
Il Passo del Mercante (a quota 952) e il Passo di Scarpa della Pietra (a quota 836) collegavano il versante ionico e quello tirrenico direttamente, senza cioè che fosse necessario attrraversare alcun fiume o torrente, mentre tutti gli altri passi esistenti, o più a nord o più a sud, attuavano questo collegamento in maniera indiretta.

 Joan Blaeu, 1665

Già all’atto della costituzione della nuova edificazione viene consegnato alla storia un primo sindaco, Vincenzo Rodinò, e già questo può essere una conferma che in questo luogo esisteva da tempo una comunità consolidata.
Possiamo dedurre che il Principe edificò, di fatto, un casale già esistente; l’agglomerato di fuochi di questa comunità era denominato Casalnuovo già intorno alla metà del XV° secolo ed era un luogo di transito sin dall'epoca preellenica. Dal versante jonico i coloni greci giungevano su quello tirrenico percorrendo una trasversale, che superava il Passo del Mercante, sia per sviluppare i propri traffici, evitando l’attraversamento dello Stretto che era presidiato dai Reggini (Calcidesi), che per presidiare strategicamente l’area tirrenica più prossima allo Stretto nella quale erano possibili gli approdi: le colonie di Ipponio, Medma e Metauros.
Il Padre Domenicano Antonio Minasi, nel 1779, nella sua opera “La Piana nella Calabria Ultra veduta da Sopra Casalnuovo” annota come Casalnuovo sia dal 1616 (data antecedente il bando del Grimaldi) a quella data (al 1779), il più accresciuto agglomerato rispetto ai paesi compresi nel circondario.

Ad ulteriore conferma nel Repertorio dei Quinternioni di Calabria Citra ed Ultra sono elencati, rispetto alla loro collocazione geografica, in senso orario rispetto a Terranova, i casali assegnati, con la Contea di Terranova, al nobile Marino Correale nel 1458. A quel tempo era presente il Casale di Curtuladi e quello di Casalnuovo e questi casali erano ben distinti.
La conseguenza del bando di edificazione fu, quindi, quella di accrescere un agglomerato già esistente. In esso, in aggiunta agli abitanti già presenti, confluirono i superstiti dei villaggi circostanti distrutti dal terremoto del 1616 e dalle pestilenze degli anni precedenti. Coloro che venivano ad abitare erano immuni per sedici anni da qualsiasi onere fiscale, entravano in possesso di una superficie di terreno per costruire una abitazione e possedere un orto ad essa attiguo, e godevano inoltre della protezione del Principe.
Negli anni successivi Casalnuovo cresce in termini di territorio e in termini di importanza per la sua, già citata, posizione strategica nel sistema degli scambi commerciali nonchè per la laboriosità dei suoi abitanti.


Come casale del Ducato di Terranova Casalnuovo sottostette al dominio di casa Grimaldi fino al sovvertimento della feudualità nel 1806. L'ordinamento amministrativo disposto dal Generale Jean Antoine Étienne Vachier detto Championnet, nel 1799, lo comprendeva nel Cantone di Seminara.
Il 19 gennaio del 1807, con l’ordinamento amministrativo disposto dai Francesi per legge, Casalnuovo veniva elevato a capoluogo di governo con giurisdizione sui luoghi di Radicena, Jatrinoli, Vatoni, Gioia e San Martino.
Con la legge n. 360 del 1º maggio 1816, riguardante la Circoscrizione amministrativa delle Provincie dei Reali Domini al di qua del Faro, venne creato il distretto di Palmi, una delle suddivisioni amministrative del Regno delle Due Sicilie, subordinate alla provincia di Calabria Ulteriore Prima. La Calabria Ulteriore Prima è stata un'unità amministrativa del Regno delle Due Sicilie, nata dalla divisione della precedente provincia della Calabria Ulteriore in Calabria Ulteriore Prima e Calabria Ulteriore Seconda.
Il Distretto di Palmi comprendeva i circondari di Casalnuovo, Galatro, Laureana, Oppido, Palmi (comuni di Palmi e Gioja), Polistena, Seminara e Sinopoli Superiore; Casalnuovo era ancora capoluogo di circondario.

Atlante Geografico degli Stati Italiani Attilio Zuccagni-Orlandini (Firenze, 1844)Atlante Geografico degli Stati Italiani delineato sopra le migliori e più moderne mappe, per servire di corredo alla corografia fisica, storica e statistica dell'Italia, di Attilio Zuccagni-Orlandini (Firenze, 1844) - Stralcio

"Non meno di undici sono le terre dei RR. Domini che portano il nome di Casalnuovo; questa è compresa nella Diocesi di MIleto. Giace in sito pianeggiante, tra le sorgenti di un tributario del Marro e di un altro della Mesima. Fà raccapriccio il ripensare alla rovina cagionatale dal terremuoto del 1783: narra il Sarcone che tutto il territorio si sconvolse, quindi caddero tutti gli edifizj, e persino la superficie della contrada cambiò d'aspetto; tra i tanti che perirono fu rinvenuto il cadavere della Principessa di Gerace che trovavasi a diporto in quel suo feudo. Per sovrano comando fu riedificata la borgata con una chiesa parrocchiale; e fino a questi anni continuarono a esercitarvi dominio feudale i Grimaldi Principi di Gerace".

(estratto da " Corografia fisica, storica e statistica dell'Italia e delle sue isole, corredata di un atlante, di mappe geografiche e topografiche, e di altre tavole illustrative, supplemento al volume XI, Firenze, All'insegna di Clio, 1845)


A partire dal 1º gennaio 1842, con decreto di Re Ferdinando II del 5 novembre 1841, il Circondario di Casalnuovo nella Prima Calabria Ulteriore fu diviso in due circondari distinti: uno formato con il solo Casalnuovo e l'altro composto dal comune di Radicena che ne sarà il capoluogo, e dai comuni di Jatrinoli con il villaggio riunito di San Martino, e dal comune di Terranova.

Il 2 aprile dell'anno 1852 con un decreto emanato da Ferdinando II di Borbone, a seguito di istanza del Decurionato del Comune di Casalnuovo, riunitosi in data 7 settembre 1851, prese il nome di Cittanuova. Denominazione in seguito tramutata in Cittanova. In data ventiquattro aprile millenovecentoventiquattro, con decreto del Re Vittorio Emanuele III, è stato concesso al Comune di Cittanova l' uso dell'attuale stemma civico

La cartografia di fine ‘800, realizzata da Vincenzo de Cristo nel 1892, oltre ad evidenziare i giardini pubblici, la nuova Villa Comunale di ridotte dimensioni se confrontata con quella che possiamo ammirare oggi) e i ruderi dell’antico convento dei Padri Alcantarini distrutto dal terremoto del 5 febbraio 1783 (ruderi non più esistenti a causa della urbanizzazione dell'area), indica numerosi edifici e spazi urbani che si articolano all’interno dell’abitato ottocentesco.

Cittanova - Mappa Fine OttocentoCittanova, Pianta Topografica - Fine Ottocento (Vincenzo De Cristo)

Scarica la pianta topografica georeferenziata (file kmz)
(visualizzabile in Google Hearth oppure in un altro software, o applicazione, che importa file 'kmz')

Georeferenziazione cartografia fine '800 (sulla destra i ruderi del convento)

Cittanova - PanoramaCittanova - Panorama (Fine Ottocento)