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Nella dichiarazione si legge che la villa comunale
"... rappresenta una realtà urbanistica e ambientale di grande valore storico e artistico, fortemente voluta da Carlo Ruggiero (Monteleone 1814 – Cittanova 1885) e successivamente donata al Comune di Cittanova nel 1880 dopo averne affidato la progettazione e l'impianto all' ingegnere svizzero Enrico Fehr, autore fra l'altro della progettazione della Villa Mazzini di Messina. Collocata in un'area con terreno profondo e umidità ambientale relativamente alta, essa gode di condizioni di suolo e di clima che hanno consentito una vegetazione rigogliosa alle essenze tipiche della fascia mediterranea, di cui il leccio (Quercus ilex), il pino domestico (Pinus pinea), l'alloro (Laurus nobilis) e il corbezzolo (Arbutus unedo) sono i più tipici rappresentanti. Anche essenze caratteristiche di flore esotiche si sono affermate con sorprendente successo. Infatti, nella Villa vegetano e raggiungono grandi dimensioni maestosi cedri del Libano (Cedrus deodara) e cedri dell'Atlante (Cedrus Atlantica) ma anche la sequoia della California (Sequoiadendron giganteum) ha trovato l'ambiente adatto a crescere fino a formare tronchi imponenti. Le località ove questi giganti vegetali possono crescere altrettanto rigogliosamente sono poche in Italia, e rarissime nel Meridione: presumibilmente questi esemplari di sequoia sono pressochè unici in Italia. Dalla parte orientale del Nord America proviene il Liriodendron Tulipifera, l'albero dei tulipani; alla flora dell'India appartiene la Lagerstroemia Indica di cui un esemplare ha raggiunto, dopo oltre un secolo, dimensioni insolite per questa specie. Il Viale che limita la Villa verso i cancelli d'ingresso, il Viale Regina Margherita, è fiancheggiato da due filari di una pregiata essenza del Nord America, la quercia rossa (Quercus Rubra). Palme dalle Canarie (Phoenix Canariensis) e palme della California (Washingtonìa Robusta) costituiscono un bell' ornamento della parte del giardino in cui è collocato il busto di Carlo Ruggiero, eseguito dallo scultore Mommo Scionti nel 1910. Simili alle palme nell'aspetto, ma profondamente diverse dal punto di vista evolutivo, alcune belle Cycas revoluta offrono anche un motivo di interesse scientifico alla villa: sono infatti piante che risalgono al Giurassico, circa sessanta milioni di anni fa, e rappresentano quindi una testimonianza di quella antica flora. E' stato recentemente messo a dimora anche un esemplare di Ginkgo Biloba, un'altra pianta arcaica, scoperta soltanto nel 1770 (*), quando gli studiosi, la ritenevano del tutto estinta. L'idea di base del progettista della Villa è stata quella di accogliere, il visitatore con un insieme tipico del giardino italiano rinascimentale, con siepi di bosso impreziosite da qualche volume sviluppato su linee verticali. L'impianto si sviluppa poi in una serie di percorsi che allontanano la visione dell'insieme, per sostituirla con una visione più ottocentesca e intima, ottenuta con la sapiente successione di ambienti raccolti e tranquilli. Vi si trovano il "laghetto", col suo belvedere sopraelevato, un percorso romantico, la fontana dei marmi con la memoria delle distruzioni apportate dai terremoti e lo stemma civico. Ovunque sono presenti notevoli esemplari di azalee (magnifica la fioritura primaverile) e di camelie, alcune a fioritura precocissima. La parte che fa da cornice a questi due ambienti, peraltro raccordati tra loro in maniera sempre felice, è costituita da un'imponente serie di alberi di grande mole tra cui primeggiano i lecci del viale a monte e le sequoie del versante a Nord, verso la chiesa di San Rocco. Entro questa magnifica cortina di verde, gli elementi volumetrici più imponenti sono costituiti dai pini. Questi meritano un'attenzione particolare poichè, non si sa quanto volutamente, sono frequentissimi i tronchi bifidi o plurimi, i quali, se da punto di vista tecnico sono da considerarsi meno durevoli dei tronchi unici, colonnari, sul piano estetico raggiungono sorprendenti effetti di monumentalità. Si tratta certamente di un "unicum" ambientale" e naturalistico di grande valore, un orto botanico di eccezionale bellezza e rarità, e costituisce per la città di Cittanova un punto di riferimento dell'intero comprensorio. Per quanto sopra, la Villa è tutelata (ipso-jure) ai sensi degli artt.. 1 e 2 della Legge 01.06.1939, n. 1089 (**), e quindi è da intendersi sottoposta a tutte le disposizioni di tutela contenute nella legge medesima. "
(*) Nella dichiarazione si legge 1770 ma trattasi del 1754.(**) La legge 1089/1939 reca norme a tutela delle cose di interesse artistico e storico; la legge n. 1497/1939 reca norme sulla protezione delle bellezze naturali. |
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